Perché nella foto introduttiva ci presentiamo con un ciuccio da bambini? Perché siamo appena nati… ma con un bel po’ di esperienza alle spalle. Tutto è iniziato nel 2011, quando molti di noi si sono conosciuti frequentando i corsi di recitazione de I Carichi Sospesi di Padova, diretti da Silvio Barbiero. Animati da una comune passione per il teatro, abbiamo condiviso quattro anni di intensa formazione, arricchita dall’incontro con maestri di grande valore, tra cui anche Andrea Pennacchi. Con il tempo si è consolidato tra noi un legame umano profondo, di vera amicizia. Poi, come spesso accade, le strade si sono divise, seguendo i diversi percorsi della vita. Nel 2024, in occasione di una classica rimpatriata tra vecchi amici, ci siamo ritrovati attorno a un tavolo e tra una chiacchiera e ripetuti déjà vu abbiamo scoperto che molti di noi avevano continuato a coltivare la loro passione tra teatro di improvvisazione, doppiaggio, regia e recitazione classica. Da lì è nato il desiderio di tornare sul palco insieme. Con l’ingresso di nuovi compagni di viaggio — artisti incontrati in altri contesti teatrali e musicisti già affermati — prende così avvio la nostra compagnia. Abbiamo quindi iniziato a lavorare con impegno avvalendoci di una Acting Coach di straordinario talento e spessore internazionale. Inoltre, ci siamo affiliati alla rete UILT (Unione Italiana Libero Teatro) per il suo supporto affidabile e competente. Per noi, infatti, il teatro, anche se non è la nostra professione, è un’attività a cui dedicarsi con profondo rispetto, serietà e un’approccio comunque professionale. Il nome della compagnia, Beati Pellegrini, deriva dalla via in cui ha sede il nostro spazio a Padova, ma rappresenta bene anche lo spirito sereno e appagato con cui intendiamo affrontare il cammino verso la nostra meta, la nostra Itaca teatrale, ispirati dalla poesia di Kavafis:

“Itaca”
Quando inizi il tuo viaggio per Itaca,
augurati che la strada sia lunga,
piena di avventure, piena di scoperte.
I Lestrigoni e i Ciclopi,
e il furioso Nettuno non temere,
non troverai niente di simile lungo il cammino,
se la tua mente vola alta,
se un’emozione viva percorre il tuo spirito e il tuo corpo.
I Lestrigoni e i Ciclopi,
e l’orgoglioso Nettuno, non l’incontrerai,
a meno che non li porti nell’ anima,
a meno che non sia la tua anima a metterli davanti a te.
Augurati che sia lunga la strada,
che siano tante le mattine estive
in cui felice e con intimo piacere
entri in porti che vedi per la prima volta.
Fermati nei mercati dei Fenici
per comprare le loro belle mercanzie,
madreperle, coralli, ambra, ebano
inebrianti profumi di ogni genere,
tanti profumi inebrianti quanto più ne puoi.
E visita molte città dell’Egitto,
per imparare e imparare da quelli che sanno.
Portala sempre nella tua mente, Itaca.
Arrivare lì è la tua destinazione.
Ma cerca di non affrettare mai il viaggio.
Meglio che duri tanti anni.
Ed essere vecchio quando raggiungi l’isola,
pieno di tutto quello che hai accumulato per strada,
senza aspettarti che ti offra alcuna ricchezza, Itaca.
Itaca ti ha regalato un bellissimo viaggio.
Senza di lei non saresti mai partito.
Ma ora non ha più altro da darti.
E se la trovi povera, Itaca non ti ha ingannato.
Con la conoscenza e l’esperienza guadagnate,
avrai capito che cosa significano le Itache.